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domingo, 20 de janeiro de 2008

 
I segreti (XII)



Esperimenti mirabili

Mirabili sono queste cose se qualcuno le sa usare appieno, nella debita grandezza e quantità. Ma d'altro genere sono molte meraviglie, che sebbene non abbiano nel mondo utilità sensibile, donano tuttavia l'ineffabile visione della sapienza; di esse ci si può servire per provare tutte quelle cose occulte che il volgo inesperto nega e sono somili all'attrazione che il magnete esercita sul ferro. Chi infatti crederebbe a tale attrazione se non la vedesse? E molti miracoli della natura, che il mondo non conosce, sono come questa attrazione del ferro, come l'esperienza insegna a colui che indaga. E sono miracoli assai numerosi e straordinari. Infatti similmente la pietra attrae l'oro, l'argento e tutti i metalli. Parimenti la pietra corre all'aceto e le piante si attirano reciprocamente e le parti divise degli animali naturalmente si riuniscono. Dopo aver conosciuto tutto ciò, nulla mi è difficile credere, nè nelle cose divine, nè in quelle umane. Ma vi sono meraviglie maggiori ancora: tutta la potenza della matematica non può nulla senza lo strumento sferico descritto da Tolomeo nell'VIII libro dell'Almagesto, col quale tutte le cose che sono in cielo sarebbero veracemente misurate nelle loro lunghezze e grandezze; ma perchè si muovano naturalmente con moto quotidiano, non è inpotere della matematica dire. Uno sperimentatore fedele e magnifico anela tuttavia a riuscire a far si che una sostanza o un congegno giri naturalmente col moto quotidiano del cielo: il che sembra possibile avvenire. Molte cose infatti sono mosse di moto celeste, come le comete. il mare nella marea e altre cose nel loro tutto o nelle loro parti, e questo sarebbe miracolo maggiore che tutte le cose predette e di più grande utilità, quasi infinita. Infatti allora tutti gli strumenti astronomici, tanto quelli speciali che quelli comuni, diverrebbero inutili, nè il tesoro di un re potrebbe essere paragonato a ciò. E cose ancora maggiori, se non quanto al miracolo, quanto all'utilità pubblica e privata, si possono pure fare: si può ottenere oro e argento in gran copia, quanto l'uomo ne desidera, e non secondo la possibilità della natura, ma secondo la perfezione dell'arte, essendovi diciassette leghe d'oro, di cui otto con mescolanza d'argento all'oro. La prima lega si fa con quindici parti d'oro e alcune d'argento, finchè si raggiungano i ventiquattro carati, aumentando sempre un carato d'oro con un grado d'argento. E altrettante sono le leghe ottenute dalla mescolanza di bronzo e oro; l'ultima lega è di ventiquattro carati d'oro puro e la natura non può procedere oltre, come l'esperienza insegna. Ma la scienza può aumentare l'oro in gradi di purezza all'infinito e similmente può far perfetto l'argento senza frode. Ma vi è una cosa ancora più grande di tutto ciò che ho detto ed è questa, cioè che, sebbene l'anima razionale non possa venir costretta, perchè gode del libero arbitrio, tuttavia può efficacemente venir disposta, indotta e eccitata, così che volentieri voglia mutare i suoi costumi, i suoi affetti e le sue volontà secondo l'arbitrio di un'altra persona e questo può avvenire non solo per un individuo, ma per un esercito intero, per una città, e tutti gli abitanti di una regione. Aristotele nel libro dei Segreti insegna a compiere tale cosa, sia nel caso di una regione, che di un esercito e di un individuo. E in ciò è quasi il limite della natura e dell'arte.


Frate Roger Bacon in I Segreti dell'Arte e della Natura e Confutazione della Magia, Capitolo VI, Edizione di 1622.



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