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quarta-feira, 23 de janeiro de 2008

 
I segreti (XIII)



Del ritardare gli accidenti della vecchiaia e del prolungare la vita umana

Ma l'ultimo grado cui può giungere l'intervento della scienza, servendosi di ogni potere naturale, è il prolungare per gran tempo la vita umana. Vi sono numerose prove che ciò non è impossibile. Plinio per esempio dice che Pollione durò nella sua vita proba, forte di corpo e di animo, oltre l'età consueta dell'uomo, e quando Ottaviano Augusto gli chiese che facesse per vivere a lungo, rispose enigmaticamente che poneva all'esterno olio, all'interno mulso (il mulso ha otto parti d'acqua e nove di miele; secondo gli scrittori antichi). E molti casi simili avvenirono poi. Un contadino, arando la terra del suo campo, trovò un vaso d'oro contenente un liquido, e ritenendo che questo fosse rugiada celeste, se ne lavò il volto e lo bevve, e rinnovato nello spirito, nel corpo e nella mente, da bifolco divenne facchino del re di Sicilia, il che accadde al tempo del re Guglielmo. Ed è provato dalla testimonianza di una lettera papale che un certo Almanno, prigioniero fra i Saraceni, ricevette una medicina che prolungò la sua vita fino a cinquecento anni. Il re, infatti, che l'aveva come prigioniero, ospitò i messi di un gran re che gli portarono questa medicina, ma, sospettando di loro, volle provare su un prigioniero il dono ricevuto. E la signora di un bosco, nella Britannia maggiore, cacciando una cerva bianca, trovò un unguento col quale il custode del bosco si era unto tutto il corpo, eccettuate le piante dei piedi: visse trecento anni senza alcuna corruzione, salvo infermità appunto ai piedi. E più volte ai nostri tempi abbiamo visto che uomini di campagna, senza consiglio alcuno di medici, vissero cent'anni o a un dipresso in buona salute. Queste cose sono confermate da quello che vediamo negli animali: il cervo, l'aquila, il serpente e molti altri per virtù d'erbe o di pietre rinnovano la loro giovinezza. E perciò i sapienti si dedicarono a ricercare questo grande segreto, spinti dall'esempio delle bestie, stimando che non può essere impossibile all'uomo ciò che è concesso agli animali.


Frate Roger Bacon in I Segreti dell'Arte e della Natura e Confutazione della Magia, Capitolo VII, Edizione di 1622.



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